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I paradossi di Taiwan

Al di là dei paradossi geopolitici, di cui ho già parlato nei post precedenti e di cui sicuramente parlerò ancora, esistono altri paradossi (o forse, per meglio dire, problemi) non trascurabili a Taiwan.

Una scena di ordinaria follia mattutina a Taipei: il semaforo per i pedoni è già verde da un po', ma è impossibile attraversare la strada perché numerosi veicoli sono fermi sull'attraversamento pedonale e l'adiacente pista ciclabile. Gli studenti pazientemente attendono che le macchine si tolgano dalle balle.

Si tratta per lo più di paradossi con connotati negativi: ovviamente non farei un buon servizio a Taiwan, né ai miei (pochi) lettori italiani, se raccontassi sempre e solo cose positive. Di seguito cerco dunque di elencare alcuni paradossi, che ho notato durante questi mesi di permanenza qui.

  • Taiwan, leader mondiale nella produzione di biciclette... e leader mondiale nella mancanza di rispetto per pedoni e ciclisti. Qui le automobili hanno sempre la priorità. Inoltre, pare che ai Taiwanesi piacciano macchine relativamente più grandi di quelle che generalmente si vedono in Italia. Cioè ai Taiwanesi piacciono i “macchinoni”, che però non sanno guidare...
  • I pedoni e i ciclisti, comunque, ci mettono pure del loro per peggiorare la situazione. A Taipei, infatti, esistono piste ciclabili praticamente ovunque, ma capita sempre di vedere pedoni che camminano sulla pista ciclabile, e ciclisti che pedalano sul marciapiede.

  • Essendo Taiwan leader mondiale nel campo dei semiconduttori, uno si aspetterebbe di trovarvi una società ipertecnologica. E invece no! Al contrario, certe cose che ho visto e sperimentato sin qui danno davvero un'impressione di arretratezza. Vedasi ad esempio l'orripilante portale del corso di cinese che ho seguito presso il “Mandarin Training Center” dell'Università Nazionale Normale, che si vanta di essere il miglior centro per l'apprendimento del cinese mandarino a Taiwan. Al di là dell'aspetto estetico (a mio giudizio davvero inguardabile), si noti anche il formato della password:

    (Password: 4 cifre del compleanno mese e data)
    esempio: 14 agosto --> 0814

    A parte l'inesattezza (mese e data? sarà piuttosto mese e giorno), ma così se qualcuno conosce il tuo compleanno, conosce anche la tua password. Alla faccia della sicurezza!

  • Anche il sito web principale dell'Università Nazionale di Taiwan (la migliore università di Taiwan) non si contraddistingue per il suo aspetto innovativo.

  • Altro esempio di “arretratezza” che non ti aspetteresti nella “patria dei semiconduttori”: in tutte le occasioni in cui finora mi sono ritrovato a interagire con il sistema bancario, l'ho trovato davvero inefficiente (per usare un eufemismo, perché in realtà mi hanno fatto anche piuttosto incazzare). L'ultima volta che ho utilizzato un libretto al portatore in Italia è stato probabilmente nel 2011 (e sono sicuro che i più giovani non sanno nemmeno di cosa io stia parlando). Qui invece ce l'hanno tutti, ma proprio tutti, fa parte delle cose che ti danno al momento dell'apertura di un conto. Senza contare inoltre il portale della banca della NTU con interfacce antidiluviane, al cui confronto quello della “nostra”, “piccola” BPS è avanguardia allo stato puro.

  • E vogliamo parlare del sistema dei timbri/sigilli? A Taiwan, così come in altri paesi asiatici, è comune che ogni individuo abbia un timbro o un sigillo di firma. I timbri sono utilizzati in sostituzione della presenza fisica di una persona per firmare un documento. Ma così chiunque viene in possesso del timbro, o ne ha fatto una copia, può firmare ufficialmente qualunque documento, e se malintenzionato, usarlo a scopo di frode! Insomma, un tale sistema fa quasi rimpiangere la PEC nostrana...

  • Esiste un sistema efficiente e puntuale di raccolta dell'umido e delle componenti riciclabili, ma ogni volta insieme all'umido la gente butta via anche il sacchetto di plastica in cui l'ha raccolto. E gli addetti insistono anche affinché io butti via il sacchetto.

  • L'amministrazione è in generale efficiente, finché non ti ritrovi nei gangli dell'amministrazione dell'università, appesantita da una burocrazia piena di richieste assurde, che lascia stupefatto pure un italiano che dovrebbe essere abituato all'inefficienza degli uffici pubblici.

  • La situazione di sostanziale diglossia, cioè di due lingue che esistono contemporaneamente: mandarino e taiwanese, il primo utilizzato nei contesti formali e in generale dai Taiwanesi più giovani, il secondo utilizzato in ambienti informali e in generale dalle persone più anziane. Anche se non è sempre il caso: recentemente un giovane collega originario di Tainan (importante città nel sud di Taiwan) mi ha detto che a Taipei si sente come in un paese straniero, perché nella sua città natale il taiwanese viene praticamente parlato ovunque, mentre a Taipei si parla prevalentemente il mandarino. Questa situazione mi ricorda quella della Svizzera tedesca, dove si parlano correntemente più dialetti (Schwyzerdütsch), ma la forma scritta è sempre quella del tedesco standard (Hochdeutsch). Se tale situazione di diglossia può disorientare un Taiwanese nel suo stesso paese, figuriamoci che effetto può fare agli stranieri come me, a cui non facilita certamente l'apprendimento della lingua.

Le lingue parlate a Taiwan, in base alla prevalenza per regione. In tonalità di blu il cinese mandarino, in verde il taiwanese, in rosa l'hakka, e in marrone le lingue autoctone (lingue austronesiane). Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Languages_of_Taiwan.