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Il giorno del “Doppio Dieci” (雙十節)

Oggi è il giorno del “Doppio Dieci” (雙十節, Shuāng Shí Jié), ossia la festa nazionale di Taiw… Ah no, della Repubblica di Cina 🇹🇼.

La bandiera della Repubblica di Cina sventola alta e fiera sul tetto dello storico Forte Santo Domingo, a Tamsui.

La cosiddetta “festa nazionale” del “Doppio Dieci” è, in realtà, l’anniversario della rivolta di Wuchang (武昌起義, Wǔchāng Qǐyì) del 10 ottobre 1911, che diede inizio alla Rivoluzione Xinhai, provocò la caduta della Dinastia Qing 🐉, la fine del regime imperiale cinese, e la fondazione della Repubblica di Cina all’inizio dell’anno seguente.
La Repubblica Popolare Cinese 🇨🇳 non festeggia questa data come festa nazionale (in Cina la festa nazionale è il primo ottobre), ma la commemora comunque come anniversario della rivolta di Wuchang.
A questa prima spiegazione va aggiunto un ulteriore fatto non trascurabile: all’epoca della rivolta del 1911, Taiwan non fa parte dell’Impero Qing. Taiwan, infatti, è sotto il dominio coloniale dell’Impero del Giappone 🇯🇵 per tutto il mezzo secolo 1895-1945.
Tradotto: il 10 ottobre di ogni anno, a Taiwan, si ripete il paradosso, l’assurdità (anche lo sfregio, se vogliamo, considerando tutto il male che la Repubblica di Cina, soprattutto durante gli anni in cui Chiang Kai-Shek era al potere, ha inflitto ai Taiwanesi) di celebrare la nascita di uno Stato di cui, al momento della nascita, Taiwan non faceva parte. E negli anni in cui ne ha fatto parte in unione politica con la Cina continentale (quei quattro anni 1945-1949 ben narrati in Città dolente, film di Hou Hsiao-hsien vincitore del Leone d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1989), quei quattro anni, dicevo, non sono stati di certo gli anni più felici (vedasi il massacro del 28 febbraio 1947, e la successiva imposizione della legge marziale a Taiwan per 38 (!!!) anni).
Il regime della Repubblica di Cina 🇹🇼, che da ben 73 anni controlla solo l’isola di Taiwan, le isole Pescadores, Kinmen, Matsu, e alcune altre piccole isole del Pacifico, appare oggi sempre più ridotto a un guscio vuoto, e nei fatti, per molti Taiwanesi, tra cui, se ho ben capito, la presidente stessa, vale già l’equazione (da leggersi in entrambe le direzioni) Repubblica di Cina = Taiwan.